domenica 27 gennaio 2008

Ma l'avete visto Prodi?

Sì, lo so. E' un post da campagna elettorale.
E d'altronde, come mi dice qualche amico, io sono in campagna elettorale permanente!
Comunque è esattamente la direzione in cui stiamo andando e Silvio usa da venerdì scorso esattamente quel genere di toni.
Fossi nel Presidente della Repubblica, non porterei nemmeno le consultazioni a termine: è evidente che senza FI non si fanno nè governi tecnici, nè istituzionali, nè "del Presidente".
E FI non ci sta. Il discorso è chiuso, compresa l'opzione Gianni Letta.
Si va alle urne il 6 il 13 o il 20 Aprile al massimo.
Non so se sarà il bene del paese, anzi, ho qualche dubbio.
So, però, che non vedremo più questo:

giovedì 24 gennaio 2008

La liberazione

C'è uno strano parallelismo tra la fine del governo Prodi e la morte di Arrigo Boldrini, storico partigiano ravennate ed ex parlamentare comunista. Il primo segnale lo dà chiaramente la data che accomuna i due eventi. Ma non è tutto qui. Mi sento di dire che con oggi finiscono due epoche: quella della retorica partigiana - che se non termina propriamente in questo momento inizia per lo meno a scemare - e quella della sinistra antagonista al governo. Con oggi infatti, benchè la caduta di Prodi sia venuta dal centro, è evidente che le possibilità che il centrosinistra e la sinistra ritrovino un accordo per tornare al governo centrale del paese anche in un futuro remoto si sono decisamente ridotte al lumicino. Certo, nei governi periferici potrà ancora accadere, ma la svolta c'è stata. E' un segnale positivo? Certo che sì. Abbiamo quindi risolto tutti i nostri problemi? Certo che no.
Per come la vedo, l'idea delle elezioni anticipate immediate non è così allettante: il timore che ricadiamo, anche come centrodestra, negli errori del passato - compreso quello recente che abbiamo vissuto più che altro da osservatori - è forte.
E' il momento delle scelte ponderate quindi. E' il momento di pensare al bene del paese.
E' anche il momento però, di non farci "fottere".
Per questo, se Silvio dirà voto, siamo pronti a seguirlo. Chi sta bloggando sa cos'è una campagna elettorale e non ha nessuna intenzione di perdersi la prossima.
Ma vorrebbe che ne valesse la pena. E che quando si arriva nella stanza dei bottoni, i bottoni si trovino.

P.S. Il mio umore è, ovviamente, migliorato.
Tutto si supera in fondo, compresi certi choc annunciati.

martedì 22 gennaio 2008

Sofferenze

Lo stato d'animo è particolare. Vari avvenimenti si sono susseguiti nella mia vita di questa settimana impedendomi tra l'altro di aggiornare questo blog.
Sabato scorso Prodi è venuto a Ravenna e, per la prima volta nella storia di questa città, il centrodestra ha organizzato una manifestazione di protesta che ha ricevuto una certa eco sulla stampa sia locale che nazionale. Poi c'è la novità di ieri con un Matella che potrebbe persino farci dire che "Ravenna è l'ultima città ad aver fischiato Prodi in carica". Avremmo fatto un colpaccio!
La mia vita, però, non è solo politica. E per quella privata sono arrivate ieri notizie difficili da digerire.
Mettiamola così: se Prodi cadesse, ne guadagnerebbe anche il mio umore.

venerdì 11 gennaio 2008

Il governo che non cade

Mai frase fu più azzeccata di quella che Giulio Tremonti, pochi mesi dopo la sciagurata nascita del Governo Prodi, a seguito di elezioni che il centrosinistra aveva vinto solo formalmente, pronunciò con quel suo tono tranchant: "Questo governo è talmente debole che non ha nemmeno la forza di cadere".
E' drammaticamente vero: Romano Prodi ha già mangiato due panettoni a Palazzo Chigi e, nonostante non passi giorno in cui non si levi una voce di critica pesante dalle fila della sua stessa maggioranza, sono pochissimi coloro che sono passati dalle parole ai fatti: il Senatore Franco Turigliatto (perchè il governo non è abbastanza di sinistra!), il deputato Daniele Capezzone (perchè il governo è troppo di sinistra!) e il senatore Sergio De Gregorio (perchè il governo non è abbastanza di centro!). Tutti gli altri - e sono numerosissimi - hanno parlato, hanno rivolto i loro strali contro Prodi, contro un governo incapace di risolvere i problemi del paese, contro l'impopolarità di quasi tutte le scelte fatte e soprattutto contro quelle non fatte. Ma finora nessuno è passato dalle parole ai fatti. Lamberto Dini è parso particolarmente intransigente. Però ha sempre votato la fiducia. Francesco Cossiga (simpaticissimo...) è sempre stato assente alle votazioni sulla fiducia, tranne quando sapeva di essere determinante - e a favore del governo.
L'unica speranza è il referendum. Il 16 Gennaio la Consulta ci dirà se sono ammissibili o meno i quesiti referendari proposti dal duo Segni-Guzzetta.
Non impazzisco per la legge che ne uscirebbe, ma ho la netta sensazione che i partiti maggiori non ne escludano l'utilità.
Il punto non è questo però: il punto è che un eventuale parere favorevole della Consulta darebbe inizio al conto alla rovescia e - qualora i numeri per una riforma della legge elettorale continuassero a non esserci - l'unico modo che avrebbero i partiti minori per non farsi cannibalizzare, sarebbe fare cadere il governo con la prospettiva delle elezioni anticipate.
Il chè posticiperebbe di un anno la consultazione referendaria.
La consulta pende a sinistra ed è noto. Nonostante questo, mai come in questo caso, pendiamo dalle sue labbra.

martedì 8 gennaio 2008

La ripresa

Sarà un gennaio tostissimo. Sia a livello locale, sia nelle alte sfere romane. A Ravenna ci aspettano battaglie virulente: il bilancio del Comune (privo di idee), il consigliere aggiunto (un'altra concessione a Rifondazione), il Piano del traffico (un altro regalo alla Coop), la quotidiana gestione del nulla.
A Roma tutto gravita attorno a un grande tema: cosa accadrà il 16 Gennaio quando la Consulta si esprimerà sui referendum?
La domanda agita i sonni di molti, ma soprattutto di Romano Prodi. Se infatti i referendum dovessero passare il severo vaglio dei giudici costituzionali, la cosa più probabile sarebbe l'uscita dal governo delle formazioni minori - in primis Mastella - che, pur di evitare la consultazione, farebbero cadere Prodi in modo da andare ad elezioni con il Porcellum. Ma la cosa non è così scontata. Infatti in quel caso potrebbe anche nascere un governo tecnico, o del presidente, o di larghe intese, che permetterebbe ugualmente la celebrazione del referendum.
Sono però moltissime le incognite in questo freddo gennaio della "monnezza" e dei radical chic bloccati a Malindi.
I colpi di scena sono dietro l'angolo. Noi li stiamo aspettando.

domenica 6 gennaio 2008

No, la Gardini no.

Orrore! Leggo che Silvio pare intenzionato a candidare Elisabetta Gardini alla presidenza della provincia di Roma.
Io non ho nulla di personale contro la suddetta, ci mancherebbe altro.
La cosa drammatica è che una candidatura simile significa o che 14 anni di Forza Italia non ci hanno insegnato niente, o - peggio - che vi sia una deliberata scelta di lasciare alla sinistra il governo della Capitale.
Elisabetta Gardini è veneta, non ha esperienza amministrativa, è stata candidata per la prima volta alle europee ed è stata trombata, poi è stata nominata "portavoce nazionale di Forza Italia" (ennesimo ruolo inutile e privo di spessore), poi finalmente eletta alla Camera dove la sua presenza è stata notata praticamente solo per una ridicola e poco edificante vicenda che la vedeva contrapposta a Vladimir Luxuria che entrava in bagno.
Ora, un candidato migliore non ce lo abbiamo?
Dobbiamo proprio continuare ad alimentare lo stereotipo del partito dei nani e delle ballerine?
Dobbiamo proprio continuare a farci del male?
Quand'è che facciamo un salto di qualità?

sabato 5 gennaio 2008

L'Italia, il sud e l'immondizia

Il politicamente corretto mi imporrebbe di evitare certe argomentazioni, anche se i fatti mi costringono ancora una volta a tirarle fuori. Lo spettacolo che sta dando la Campania con l'immondizia risveglia in me la sensazione - un po' calderoliana, lo ammetto, ma tant'è - che vi sia una parte del paese "ontologicamente" diversa dall'altra.
Andiamo con ordine: da 14 anni vi è un problema rifiuti in quella regione; nessun governo nè di destra nè di sinistra è stato in grado di porvi rimedio; l'uomo forte di quel territorio si chiama Antonio Bassolino ed è sulla breccia più o meno da 15 anni una decina dei quali trascorsi anche con l'incarico di commissario straordinario per i rifiuti; il commissarriamento anzichè risolvere i problemi li ha peggiorati con l'enorme buco economico prodotto; i prefetti litigano con i sindaci che litigano con i sindaci confinanti che rilitigano coi prefetti; non ci sono discariche, ma ovunque si vogliano costruire la cittadinanza insorge; ai camion che portano i pochi rifiuti che riescono ad asportare dalle strade viene impedito di accedere alle vecchie discariche da sommosse popolari.
Insomma, non è solo colpa della politica.
Vi è, soprattutto, una mentalità da estirpare. La mentalità per la quale ci deve sempre pensare qualcun altro.
No, ragazzi, non ci siamo. E al nord queste cose non succedono. Perchè?

venerdì 4 gennaio 2008

Con Rudolph Giuliani senza se e senza ma

Tanto perchè sia chiaro da subito, il proprietario di questo blog ha un'opinione molto chiara sulle elezioni americane e sta scritta nel titolo.
Occorrono però alcune premesse di fondo:
l'America è l'America qualunque Presidente elegga;
l'America non è più bella quando la governano i Democratici rispetto a quando la governano i Repubblicani;
l'America non era meno guerrafondaia quando alla Casa Bianca c'era Clinton rispetto ad ora che c'è Bush;
lo slogan "Io non sono contro gli Americani, ma contro chi li governa" è una puttanata che si commenta da sè;
l'America è la Democrazia più grande del mondo anche se la percentuale dei votanti alle elezioni è sempre di gran lunga inferiore al 50%.
Detto questo, io preferisco che vincano i Repubblicani e mi auguro che ce la faccia Rudolph Giuliani, il Sindaco della New York di Ground Zero per una serie di ragioni di cui sarà utile parlare più avanti.
Ma soprattutto mi auguro che non ce la faccia Hillary Clinton per due ottimi motivi:
in primis perchè trovo insopportabile che abbia accettato lo sputtanamento delle corna in mondovisione per mero interesse personale; in secundis perchè riterrei sconveniente che gli Americani si facessero governare dalle stesse due famiglie (prima i Bush, poi i Clinton) per più di 20 anni.
Ma se a loro andrà bene così, la mia considerazione sugli Stati Uniti non cambierà di una virgola e, come dicono gli inquilini della Casa Bianca alla fine dei loro discorsi: "God bless America".

giovedì 3 gennaio 2008

Vocazione maggioritaria

Walter Veltroni ha coniato questa splendida espressione fondando il PD.
Ha detto in politichese quello che Silvio ha messo in pratica due mesi dopo.
Entrambi, non si sa se ne abbiano veramente il coraggio, sembrano intenzionati a fare al paese il regalo di cui ha più bisogno: la governabilità.
Ovviamente gli ostacoli sono numerosissimi su entrambe le sponde della barricata ed è tuttora lecito pensare che alla fine non ce la faranno.
Allo stesso modo però è anche lecito nutrire la speranza che la nave vada in porto.
Non ne va solo del loro futuro politico. Ne va anche dell'avvenire di tutti noi. Compresi quei miei coetanei che non leggono nè il mio blog nè il Supplemento di Repubblica(*) perchè non ne capiscono l'utilità.


(*) Espressione per definire il "Corriere della Sera" coniata da Sandro Bondi.
P.S. L'unica battuta felice in tanti anni da coordinatore nazionale di FI!!!

mercoledì 2 gennaio 2008

Tagli col passato

E' solo un caso, ma oggi - forse per la prima volta - ho dato retta al mio oroscopo. Gli Ariete per il 2008 dovevano tagliare col passato. E io l'ho fatto.
Non certo per fiducia nei vari Branko e Paolo Fox.
Mi sembrava giusto così ormai.
Come dice Max Pezzali:
Come dicon tutti il tempo è
l'unica cura possibile...

martedì 1 gennaio 2008

Un nuovo anno e un nuovo arrivo

La notizia non è l'arrivo del 2008. Anzi, per fortuna è arrivato perchè era più snervante l'attesa di quanto fosse ineluttabile l'evento.
La notizia è che abbiamo un nuovo elettore. E' nato Matteo, figlio del mio amico Marco Bertozzi. A lui e ad Anna le mie felicitazioni. Al piccolo Matteo gli auguri di un futuro radioso e se possibile privo di questo clima da campagna elettorale permanente.