sabato 6 dicembre 2008

La democrazia e il concetto di opposizione



Se a Roma hanno - forse - problemi più gravi, o grattacapi più intricati, a Ravenna hanno un solo problema: le radici. Hanno cambiato tanti di quei nomi, si sono uniti ai cattocomunisti in maniera così forzata, che non sanno più quale sia la loro identità. Questa e solo questa è la ragione per cui, sprezzanti del pericolo, del buon senso e della verità storica, nonostante non sia ancora passato un anno dalla morte del personaggio, prima hanno chiesto una deroga al prefetto per intitolargli una via, poi - vista la mala parata - gli hanno fatto scolpire un busto di bronzo da collocare in Municipio, in quella cioè che dovrebbe essere la casa di tutti e non solo la loro. Ovviamente senza chiedere l'opinione di nessun rappresentante dell'opposizione nè formalmente, nè in camera caritatis.
Potevamo stare zitti? Certo che no. E giù vesti stracciate e vergini violate che si scandalizzano per il colpo "alla democrazia, alla libertà e all'antifascismo"!

Comprendiamo che hanno bisogno di tirare fuori i sepolcri imbiancati per sentirsi vivi, ma l'opposizione fa il suo mestiere. Persino a Ravenna!


domenica 9 novembre 2008

Non vedo l'ora che sganci la prima bomba!

Dunque abbiamo un comunista alla Casa Bianca.

Prima o poi doveva succedere. Gli steccati sono caduti, il mondo ha progredito e la crisi economica attuale dimostra che in fondo aveva ragione Marx...

Ma siamo sicuri che sia così?
Io ho qualche dubbio, ma a giudicare dalla gioia dei "sinistrati" d'Italia che avendo perso le elezioni di Aprile pare abbiano ritrovato gioia ed entusiasmo grazie alla vittoria di Obama - quasi fosse un erede del partito di Togliatti - siamo autorizzati a pensarlo.

E dire che sappiamo benissimo come andrà a finire.

E cioè che alla prima guerricciola che metterà in pericolo qualche interesse americano o qualche storico avamposto, anche il "negro Obama" sgancerà missili e bombe e i nostri pseudo progressisti imbarazzati si accorgeranno che in America non è arrivato il Messia e ricominceranno a bruciare qualche bandiera Stars and Stripes...

Tutto questo mentre qualcuno di noi riderà sotto i baffi...

:)

domenica 7 settembre 2008

Le vacanze che finiscono

"Dove eravamo rimasti..."
Lo disse Enzo Tortora tornando a condurre Portobello dopo un periodo difficilissimo della sua vita in cui il nostro paese ebbe ampiamente modo di dare prova di tutta la malvagità di cui quando vuole sa essere ricolmo e che, chissà perchè, non riesce ancora a somatizzare per evitare di ripetersi.
Dove voglio arrivare?
Sono in effetti partito da lontano per dire che l'Estate è finita e con essa riprende il normale tran tran. Come sempre quindi è il momento dei buoni propositi.
Uno di questi è proprio quello di evitare gli errori del passato. Nella vita, nel lavoro, nello sport. Ce la farò, non ce la farò? Chi può dirlo. Di certo ho avuto modo di rilassarmi, persino troppo per i miei gusti e per le mie necessità.
Ma domani è l'8 Settembre, data carica di significati e dunque simbolicamente ottimo momento per dichiarare concluso ogni genere di spirito vacanziero.
Anche se, va detto anche in vacanza la politica non mi aveva abbandonato...

martedì 5 agosto 2008

Bravo Taglia!


Dunque ce l'abbiamo fatta. Dopo 48 anni l'Italia rivince l'oro nella spada individuale. Non accadeva da Roma 1960. E la vince con un ragazzo più giovane di me (poi si dice che 26 anni sono pochi...), storicamente donnaiolo ma ora con la testa sulle spalle da qualche anno, talentuoso, mezzo figlio d'arte, veneto.
Ma soprattutto un amico. Uno che ho visto crescere schermisticamente sin dai tempi in cui gli azzurrini venivano ad allenarsi a Ravenna.
Insomma: una bella soddisfazione perchè vale triplo.
E' il primo oro, e lo vince la scherma, lo vince un amico, lo vince uno spadista.
Come potrei essere più felice?!?

Bravo Matteo, te lo sei meritato!

domenica 20 luglio 2008

+ f..., - Silvio

Il mio ruolo istituzionale mi ha sempre impedito di scendere in particolari sulla mia vita privata, visto che non uso un nick in questo blog.
Pare tuttavia che dovrò almeno parzialmente rivedere questo comportamento (e d'altronde pure Silvio innova la prassi..!) perchè qualcuno, privo di peli sulla lingua, mi ha detto senza mezzi termini: "Ho visto il tuo blog. Carino però....meno Silvio e più f###!"
Forse dovrei dargli retta...

sabato 5 luglio 2008

Acciacchi fuori stagione

Incredibile a dirsi, ho il raffreddore. A Luglio. E senza che ancora mi abbiano montato l'aria condizionata!
Non so se sia perchè ho passato commerciale già in gara 2 (io che ero abituato alla gara 4...) o perchè Silvio più si occupa di giustizia e più aumenta nei sondaggi (e questo il mio corpo per quanto visceralmente berlusconiano ha difficoltà ad accettarlo...).
Ma tant'è. Evidentemente qualcuno mi starà facendo scontare qualche pena. Tutti noi abbiamo peccati da farci perdonare e la penitenza è sempre in agguato.
Ma nonostante il raffreddore a luglio, nonostante la consapevolezza che ne avrò almeno fino al 22 luglio e nonostante le avversità varie, sono attraversato da un incredibile serenità.
Speriamo non illusoria.

domenica 29 giugno 2008

Subire un diritto.

L'esercizio di un diritto, a qualcuno potrà sembrar strano, non sempre rappresenta il massimo della felicità per tutti. Infatti accade spesso che chi lo esercita se ne giovi, ma che tale esercizio finisca - anche involontariamente - per colpire qualcun altro. Che dunque non può che rammaricarsene, spesso amaramente.
Il problema poi si complica: quando capita che ad esercitarlo sia tu in prima persona, difficilmente comprendi le conseguenze sugli altri. Solo quando gli altri lo esercitano e tu lo subisci, allora capisci la reale portata del dolore.
Vale per tutto: dal diritto di demolire una costruzione fatta da qualcuno in una tua proprietà (in cui tu hai ragione, ma magari chi l'ha costruita abusivamente può dispiacersene) fino a quello di avere la precedenza al semaforo verde (magari impedendo a qualcun'altro sull'altra strada di arrivare in tempo per raccogliere l'ultimo respiro di un suo caro in fin di vita) eccetera eccetera.
C'è un rimedio?
Non sempre. Ma la società e i rapporti umani - siano essi commerciali, di cortesia o sentimentali - si basano su regole. Molte delle quali non scritte.

Per quel che mi riguarda io una, a mie spese, l'ho capita.
Mai guardare indietro.
C'è un mondo che mi aspetta là davanti, in cui il prossimo che eserciterà un diritto potrei essere io. Non è detto che non faccia del male a qualcuno. Di sicuro non ne farò a me stesso.

sabato 28 giugno 2008

Il "caimano" e la fornaia

Il punto è che quando vai a comprare il pane e la fornaia tua elettrice, approfittando della scarsità di clienti data l'ora ti prende in disparte e ti fa: "dimmi un po', che sta combinando l'amico tuo? Qua lo abbiamo votato perchè risolva i nostri problemi e lui ha ricominciato a preoccuparsi solo dei suoi?" tu prima ci rimani di sasso poi capisci molte cose.
Capisci il potere dei mass media e capisci l'incapacità del non addetto ai lavori ("livori" direbbe Dago) di capire una cosa che invece è lapalissiana.
E cioè che qui non si tratta dei problemi di Silvio Berlusconi, o di quelli del prossimo o passato premier. Qui si tratta di stabilire se il voto della mia fornaia è più o meno importante del concorso pubblico che hanno fatto una Clementina Forleo o un Giancarlo Caselli. Ed è qui il grande discrimine: stabilire se una maggioranza politica democraticamente eletta debba essere battuta dagli elettori una volta terminata la legislatura, (e ovviamente solo se se lo merita), o se la mia fornaia sia disposta a cedere anche quel suo piccolo potere, cioè quello di cambiare eventualmente segno sulla scheda qualora la prossima volta voglia preferire tizio anzichè caio, o se le stia bene che quello spicchio di sovranità che le rimane venga devoluto alla Gandus di turno.
Se capisse questo, capirebbe che in realtà Berlusconi si sta facendo anche i fatti nostri mentre probabilmente si fa i suoi.
E questo è quanto.

venerdì 27 giugno 2008

Dubbi amletici

Succede che dopo aver passato una vita di "certezze" in cui il bianco era bianco e il nero era nero, dopo che la razionalità ha sempre avuto il sopravvento e dopo che si è clamorosamente sfottuto chiunque di quella razionalità non facesse il faro che guida l'esistenza, ti ritrovi a domandarti se seguire la ragione sia stata la cosa giusta o se vi siano ambiti in cui essa debba, a prescindere, cedere all'istinto, sebbene un calcolo anche solo abbozzato direbbe immediatamente il contrario.
E' tempo di grandi dubbi, speriamo non di rimpianti.

domenica 22 giugno 2008

Metà del guado

Si arriva a momenti della vita in cui sarebbe necessario imprimere un'accelerazione.
Il governo è in piedi e lotta alla grande insieme a noi; non ci saranno elezioni prima di aprile-maggio prossimi, la confluenza FI-AN è ancora di là da venire...
Mancano cinque esami più la tesi e bisognerebbe approfittarne. Sarebbe intelligente non ritrovarsi qui tra un anno a rimproverarsi il proprio distratto temporeggiare. Insomma, bisogna cogliere il "Kairòs", come insegnava una mia antica e - almeno da me - sempre amata professoressa.
Eppure c'è qualcosa che non torna. Eppure, la sicurezza di fare il proprio dovere - ovviamente nei limiti delle proprie possibilità - a volte non è sufficiente.
Vi è una specie di malinconia da inefficienza, una specie di vuoto nei momenti in cui ci si vorrebbe rilassare, quella sensazione insomma di non godersi appieno la vita nè in un senso nè in un altro.
Non è depressione, non vi assomiglia nemmeno. E' la necessità di trovare a breve un percorso di comunione reciproca con qualcuno. Si tratti di figura presente, passata o futura.
Serve una svolta. Bella o brutta. Ma rapida.

mercoledì 16 aprile 2008

Se il comunismo resiste solo a Ravenna.

E' finita. Ed è finita come volevamo noi, come aveva detto Silvio e soprattutto come diceva Antonella Ghisleri di Euromedia reserach, l'unica società di sondaggi che indovina i risultati e non li falsa per il bene di questo o di quello.
Abbiamo un'ottima maggioranza alla Camera e al Senato, la Lega non mi preoccupa e il difficile ora sarà governare.
Ma su tutte vi è una soddisfazione che prevale: per la prima volta dal dopoguerra i comunisti che si fanno chiamare con quel nome, non saranno rappresentati in parlamento.
La cosa è talmente bella che non ho ancora avuto il tempo di metabolizzarla.
A questo punto almeno dobbiamo festeggiare.
Lo facciamo così:

martedì 1 aprile 2008

GENTE CHE VA E GENTE CHE VIENE

Dunque ce l'abbiamo quasi fatta.
Tra dieci giorni sarà finita questa galoppata e potremo finalmente riposarci. Si fa per dire...
Una cosa è certa: è durata meno dell'altra volta. E questo è un pregio. Di sicuro però non è stata meno faticosa.
Peraltro non ci si può nemmeno lamentare per le visite illustri: sabato prossimo verrà a Ravenna Pietro Lunardi e Mercoledì la Brambilla, per la quale, notoriamente non impazzisco. Quel che è certo però è che anche "l'ultima provincia dell'impero", come di ce il mio amico Marco, ha avuto qualche momento di gloria...
E, a giudicare dai giornali anche il sottoscritto:

mercoledì 26 marzo 2008

Sarkozy faccia seguire alle parole i fatti.

Anche se chi blogga, dati i recenti risultati (vedi sotto...)



è in conflitto di interessi, non può non apprezzare le esternazioni odierne di Sarkozy, unico leader europeo a "non escludere" il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino.

Mette una certa tristezza - anche a chi fa politica e dovrebbe essere abituato a un certo pelo sullo stomaco - che tutti i paesi paladini della libertà, anticomunisti e promotori di moratorie contro pena di morte e pro diritti civili, si pieghino per meri interessi commerciali agli indecenti comportamenti del governo cinese.
Il boicottaggio delle Olimpiadi sarebbe un tema da inserire anche nella nostra campagna elettorale.
Forse non è il primo problema degli italiani. Ma servirebbe a far capire anche quali sono i principi cui i candidati che dovessero vincere le elezioni dovrebbero ispirarsi qualora si trovassero a governare situazioni non previste.

Lo dico da politico. E lo dico da sportivo.

lunedì 24 marzo 2008

Promesse non mantenute e conversioni eccellenti

E nel giorno di Pasquetta venne il tempo di prendere atto che il proprietario di questo blog non mantiene le promesse.
Da chi aspira chiaramente a fare il politico non ci sarebbe da aspettarsi di meglio in effetti, però non sembrava impossibile tenerlo aggiornato quotidianamente...
Invece tant'è.
Mi rifaccio con un tema che mi ha immediatamente fatto venire voglia di scrivere:
Magdi Allam catecumeno che si fa battezzare, comunicare e cresimare da papa Ratzinger in persona assumendo il nuovo nome di Magdi Cristiano Allam.
Come non prendere per meraviglioso, potente ed entusiasmante un evento simile?
Il musulmano più famoso d'Italia si converte al Cristianesimo assumendo nuovi rischi per la sua vita, che già si svolge sotto scorta costante, ripudia quell'Islam di cui non riesce più a vedere il buono - neanche nel cosiddetto islam moderato, che egli definisce incapace e anzi, non desideroso, di prevalere sugli estremisti - e permette al Papa più Papa dell'ultimo secolo di fare un gesto che la Chiesa sembrava aver dimenticato: mostrare orgogliosamente la capacità di fare proselitismo, invertire quella tendenza, sopratutto mediatica, per la quale è normale - o addirittura "trendy" - convertirsi dal cattolicesimo all'Islam, ma fare il contrario è disdicevole e soprattutto pericoloso.
Lo scontro di civiltà e di religioni è nei fatti.
Non è fingendo che non ci sia che si eviteranno i suoi effetti.
Speriamo che quando se ne accorgeranno quelli che contano, non sia troppo tardi.
Per intanto, benvenuto tra noi peccatori, caro Magdi.

lunedì 18 febbraio 2008

Si parte!

Ok, sono troppe le sollecitazioni che mi giungono perchè io continui a tacere.
E quindi, nonostante debba dare un esame mercoledì sul quale non so nulla (ma dov'è la novita?!?) debbo prendermi due minuti per fare il punto.
Silvio ha sparigliato ancora una volta vendicandosi di Casini e lasciandolo andare al suo destino mentre lui gli svuota il partitello dall'esterno come si succhia un uovo crudo dal fondo...
E fin qui tutto bene, anzi. Verrà chiuso anche un accordo con Lombardo per una Lega del Sud che garantirà una solida maggioranza anche in Sicilia e regioni limitrofe, fondamentali per il Senato.

E dunque qual è il problema?

Il problema è che mentre noi ci attardiamo in queste "facezie", Wartere che a questo punto non ha nulla da perdere, sta usando tutti i mezzi e i trucchi a disposizione per recuperare la più ampia parte possibile del distacco che lo separa da pdl-lega.
E ovviamente i giornali amici non fanno che spingere in questa direzione: Veltroni recupera, il nuovo potrebbe battere il vecchio e banalità simili.

Poveretti. Che si divertano ora perchè la pacchia finirà presto: quando Silvio inizierà la campagna elettorale, non ce ne sarà per nessuno. Salvo 3 comparsate televisive infatti non si è ancora messo pancia a terra come solo lui sa fare. Proprio per questo non abbiamo dubbi. Vinceremo, con ampio margine anche al Senato.

Noi, per intanto, ci facciamo avanti:

Vota Berlusconi

martedì 12 febbraio 2008

Propositi mancati e quotidiane novità

Una cosa ormai è evidente: non sto tenendo aggiornato questo blog con la frequenza che mi ero ripromesso all'inizio del 2008.
Ma d'altronde non era prevedibile che il 13 e 14 Aprile si sarebbe tornati a votare.
E ancora meno, per forza di cose, che le modalità sarebbero state così innovative e interessanti sebbene senza un formale cambiamento della legge elettorale.
Così è però e per adesso mi unisco anch'io a questo spirito bipartisan che i due grandi competitors sembrano voler adottare. Al Silvio a Porta a Porta di ieri sera in modalità statista non siamo abituati, lo ammetto. Ma se ci dobbiamo adeguare ci siamo.
Anche perchè, se di grande coalizione dovremo morire, va a finire che bisogna rivedere proprio tutto, a partire dalle amministrazioni comunale: cari compagni del PD, preparatevi a mollare assessorati e vicepresidenze di circoscrizione. Anche a Ravenna siamo pronti a entrare in giunta!!!

venerdì 1 febbraio 2008

L'esploratore finalizzato

Ebbene sì, ci è toccata anche questa. La crisi della seconda repubblica ci sta costringendo a sorbirci tutti i peggiori riti della prima, comprese strade fino ad oggi impensate.
Certo, l'uomo scelto non è dei peggiori per una simile avventura. Da bravo cattocomunista possiede tutte le astuzie democristiane e, contemporaneamente, sa usare tutti i sotterfugi tipicamente sinistrorsi.
Ed è questo il motivo per cui martedì prossimo, non prima di aver sputato sulla Costituzione consultando sodalizi che non possiedono alcun rappresentante in parlamento e che quindi non hanno alcun titolo a parlare con un potenziale primo ministro che cerca una maggioranza, Franco Marini si presenterà al Quirinale e comunicherà al Presidente della Repubblica l'esito negativo del suo tentativo. Cadendo in piedi. Anzi, passando pure per un umile servitore dello Stato, che - grazie a questo comportamento - potrebbe persino ottenere la conferma alla presidenza del Senato con un governo di centro-destra...
A quel punto, il Presidente della Repubblica non avrà scelta: dovrà sciogliere le Camere. Il paese lo chiede a gran voce e un eventuale mandato ad Amato dimostrerebbe un'incredibile malafede da parte di Napolitano, che non può permetterselo.
Non credo arriveremo a tanto, ma dobbiamo aspettarci di tutto.
Una cosa è certa infatti: la sinistra le farà tutte pur di posticipare il più possibile le elezioni.
Ora diciamolo, il proprietario di questo blog dovrebbe stracciarsi le vesti, è vero...
Ma sotto sotto tira un mezzo sospiro di sollievo: meno è lunga la campagna elettorale, meno esami perde!

domenica 27 gennaio 2008

Ma l'avete visto Prodi?

Sì, lo so. E' un post da campagna elettorale.
E d'altronde, come mi dice qualche amico, io sono in campagna elettorale permanente!
Comunque è esattamente la direzione in cui stiamo andando e Silvio usa da venerdì scorso esattamente quel genere di toni.
Fossi nel Presidente della Repubblica, non porterei nemmeno le consultazioni a termine: è evidente che senza FI non si fanno nè governi tecnici, nè istituzionali, nè "del Presidente".
E FI non ci sta. Il discorso è chiuso, compresa l'opzione Gianni Letta.
Si va alle urne il 6 il 13 o il 20 Aprile al massimo.
Non so se sarà il bene del paese, anzi, ho qualche dubbio.
So, però, che non vedremo più questo:

giovedì 24 gennaio 2008

La liberazione

C'è uno strano parallelismo tra la fine del governo Prodi e la morte di Arrigo Boldrini, storico partigiano ravennate ed ex parlamentare comunista. Il primo segnale lo dà chiaramente la data che accomuna i due eventi. Ma non è tutto qui. Mi sento di dire che con oggi finiscono due epoche: quella della retorica partigiana - che se non termina propriamente in questo momento inizia per lo meno a scemare - e quella della sinistra antagonista al governo. Con oggi infatti, benchè la caduta di Prodi sia venuta dal centro, è evidente che le possibilità che il centrosinistra e la sinistra ritrovino un accordo per tornare al governo centrale del paese anche in un futuro remoto si sono decisamente ridotte al lumicino. Certo, nei governi periferici potrà ancora accadere, ma la svolta c'è stata. E' un segnale positivo? Certo che sì. Abbiamo quindi risolto tutti i nostri problemi? Certo che no.
Per come la vedo, l'idea delle elezioni anticipate immediate non è così allettante: il timore che ricadiamo, anche come centrodestra, negli errori del passato - compreso quello recente che abbiamo vissuto più che altro da osservatori - è forte.
E' il momento delle scelte ponderate quindi. E' il momento di pensare al bene del paese.
E' anche il momento però, di non farci "fottere".
Per questo, se Silvio dirà voto, siamo pronti a seguirlo. Chi sta bloggando sa cos'è una campagna elettorale e non ha nessuna intenzione di perdersi la prossima.
Ma vorrebbe che ne valesse la pena. E che quando si arriva nella stanza dei bottoni, i bottoni si trovino.

P.S. Il mio umore è, ovviamente, migliorato.
Tutto si supera in fondo, compresi certi choc annunciati.

martedì 22 gennaio 2008

Sofferenze

Lo stato d'animo è particolare. Vari avvenimenti si sono susseguiti nella mia vita di questa settimana impedendomi tra l'altro di aggiornare questo blog.
Sabato scorso Prodi è venuto a Ravenna e, per la prima volta nella storia di questa città, il centrodestra ha organizzato una manifestazione di protesta che ha ricevuto una certa eco sulla stampa sia locale che nazionale. Poi c'è la novità di ieri con un Matella che potrebbe persino farci dire che "Ravenna è l'ultima città ad aver fischiato Prodi in carica". Avremmo fatto un colpaccio!
La mia vita, però, non è solo politica. E per quella privata sono arrivate ieri notizie difficili da digerire.
Mettiamola così: se Prodi cadesse, ne guadagnerebbe anche il mio umore.

venerdì 11 gennaio 2008

Il governo che non cade

Mai frase fu più azzeccata di quella che Giulio Tremonti, pochi mesi dopo la sciagurata nascita del Governo Prodi, a seguito di elezioni che il centrosinistra aveva vinto solo formalmente, pronunciò con quel suo tono tranchant: "Questo governo è talmente debole che non ha nemmeno la forza di cadere".
E' drammaticamente vero: Romano Prodi ha già mangiato due panettoni a Palazzo Chigi e, nonostante non passi giorno in cui non si levi una voce di critica pesante dalle fila della sua stessa maggioranza, sono pochissimi coloro che sono passati dalle parole ai fatti: il Senatore Franco Turigliatto (perchè il governo non è abbastanza di sinistra!), il deputato Daniele Capezzone (perchè il governo è troppo di sinistra!) e il senatore Sergio De Gregorio (perchè il governo non è abbastanza di centro!). Tutti gli altri - e sono numerosissimi - hanno parlato, hanno rivolto i loro strali contro Prodi, contro un governo incapace di risolvere i problemi del paese, contro l'impopolarità di quasi tutte le scelte fatte e soprattutto contro quelle non fatte. Ma finora nessuno è passato dalle parole ai fatti. Lamberto Dini è parso particolarmente intransigente. Però ha sempre votato la fiducia. Francesco Cossiga (simpaticissimo...) è sempre stato assente alle votazioni sulla fiducia, tranne quando sapeva di essere determinante - e a favore del governo.
L'unica speranza è il referendum. Il 16 Gennaio la Consulta ci dirà se sono ammissibili o meno i quesiti referendari proposti dal duo Segni-Guzzetta.
Non impazzisco per la legge che ne uscirebbe, ma ho la netta sensazione che i partiti maggiori non ne escludano l'utilità.
Il punto non è questo però: il punto è che un eventuale parere favorevole della Consulta darebbe inizio al conto alla rovescia e - qualora i numeri per una riforma della legge elettorale continuassero a non esserci - l'unico modo che avrebbero i partiti minori per non farsi cannibalizzare, sarebbe fare cadere il governo con la prospettiva delle elezioni anticipate.
Il chè posticiperebbe di un anno la consultazione referendaria.
La consulta pende a sinistra ed è noto. Nonostante questo, mai come in questo caso, pendiamo dalle sue labbra.

martedì 8 gennaio 2008

La ripresa

Sarà un gennaio tostissimo. Sia a livello locale, sia nelle alte sfere romane. A Ravenna ci aspettano battaglie virulente: il bilancio del Comune (privo di idee), il consigliere aggiunto (un'altra concessione a Rifondazione), il Piano del traffico (un altro regalo alla Coop), la quotidiana gestione del nulla.
A Roma tutto gravita attorno a un grande tema: cosa accadrà il 16 Gennaio quando la Consulta si esprimerà sui referendum?
La domanda agita i sonni di molti, ma soprattutto di Romano Prodi. Se infatti i referendum dovessero passare il severo vaglio dei giudici costituzionali, la cosa più probabile sarebbe l'uscita dal governo delle formazioni minori - in primis Mastella - che, pur di evitare la consultazione, farebbero cadere Prodi in modo da andare ad elezioni con il Porcellum. Ma la cosa non è così scontata. Infatti in quel caso potrebbe anche nascere un governo tecnico, o del presidente, o di larghe intese, che permetterebbe ugualmente la celebrazione del referendum.
Sono però moltissime le incognite in questo freddo gennaio della "monnezza" e dei radical chic bloccati a Malindi.
I colpi di scena sono dietro l'angolo. Noi li stiamo aspettando.

domenica 6 gennaio 2008

No, la Gardini no.

Orrore! Leggo che Silvio pare intenzionato a candidare Elisabetta Gardini alla presidenza della provincia di Roma.
Io non ho nulla di personale contro la suddetta, ci mancherebbe altro.
La cosa drammatica è che una candidatura simile significa o che 14 anni di Forza Italia non ci hanno insegnato niente, o - peggio - che vi sia una deliberata scelta di lasciare alla sinistra il governo della Capitale.
Elisabetta Gardini è veneta, non ha esperienza amministrativa, è stata candidata per la prima volta alle europee ed è stata trombata, poi è stata nominata "portavoce nazionale di Forza Italia" (ennesimo ruolo inutile e privo di spessore), poi finalmente eletta alla Camera dove la sua presenza è stata notata praticamente solo per una ridicola e poco edificante vicenda che la vedeva contrapposta a Vladimir Luxuria che entrava in bagno.
Ora, un candidato migliore non ce lo abbiamo?
Dobbiamo proprio continuare ad alimentare lo stereotipo del partito dei nani e delle ballerine?
Dobbiamo proprio continuare a farci del male?
Quand'è che facciamo un salto di qualità?

sabato 5 gennaio 2008

L'Italia, il sud e l'immondizia

Il politicamente corretto mi imporrebbe di evitare certe argomentazioni, anche se i fatti mi costringono ancora una volta a tirarle fuori. Lo spettacolo che sta dando la Campania con l'immondizia risveglia in me la sensazione - un po' calderoliana, lo ammetto, ma tant'è - che vi sia una parte del paese "ontologicamente" diversa dall'altra.
Andiamo con ordine: da 14 anni vi è un problema rifiuti in quella regione; nessun governo nè di destra nè di sinistra è stato in grado di porvi rimedio; l'uomo forte di quel territorio si chiama Antonio Bassolino ed è sulla breccia più o meno da 15 anni una decina dei quali trascorsi anche con l'incarico di commissario straordinario per i rifiuti; il commissarriamento anzichè risolvere i problemi li ha peggiorati con l'enorme buco economico prodotto; i prefetti litigano con i sindaci che litigano con i sindaci confinanti che rilitigano coi prefetti; non ci sono discariche, ma ovunque si vogliano costruire la cittadinanza insorge; ai camion che portano i pochi rifiuti che riescono ad asportare dalle strade viene impedito di accedere alle vecchie discariche da sommosse popolari.
Insomma, non è solo colpa della politica.
Vi è, soprattutto, una mentalità da estirpare. La mentalità per la quale ci deve sempre pensare qualcun altro.
No, ragazzi, non ci siamo. E al nord queste cose non succedono. Perchè?

venerdì 4 gennaio 2008

Con Rudolph Giuliani senza se e senza ma

Tanto perchè sia chiaro da subito, il proprietario di questo blog ha un'opinione molto chiara sulle elezioni americane e sta scritta nel titolo.
Occorrono però alcune premesse di fondo:
l'America è l'America qualunque Presidente elegga;
l'America non è più bella quando la governano i Democratici rispetto a quando la governano i Repubblicani;
l'America non era meno guerrafondaia quando alla Casa Bianca c'era Clinton rispetto ad ora che c'è Bush;
lo slogan "Io non sono contro gli Americani, ma contro chi li governa" è una puttanata che si commenta da sè;
l'America è la Democrazia più grande del mondo anche se la percentuale dei votanti alle elezioni è sempre di gran lunga inferiore al 50%.
Detto questo, io preferisco che vincano i Repubblicani e mi auguro che ce la faccia Rudolph Giuliani, il Sindaco della New York di Ground Zero per una serie di ragioni di cui sarà utile parlare più avanti.
Ma soprattutto mi auguro che non ce la faccia Hillary Clinton per due ottimi motivi:
in primis perchè trovo insopportabile che abbia accettato lo sputtanamento delle corna in mondovisione per mero interesse personale; in secundis perchè riterrei sconveniente che gli Americani si facessero governare dalle stesse due famiglie (prima i Bush, poi i Clinton) per più di 20 anni.
Ma se a loro andrà bene così, la mia considerazione sugli Stati Uniti non cambierà di una virgola e, come dicono gli inquilini della Casa Bianca alla fine dei loro discorsi: "God bless America".

giovedì 3 gennaio 2008

Vocazione maggioritaria

Walter Veltroni ha coniato questa splendida espressione fondando il PD.
Ha detto in politichese quello che Silvio ha messo in pratica due mesi dopo.
Entrambi, non si sa se ne abbiano veramente il coraggio, sembrano intenzionati a fare al paese il regalo di cui ha più bisogno: la governabilità.
Ovviamente gli ostacoli sono numerosissimi su entrambe le sponde della barricata ed è tuttora lecito pensare che alla fine non ce la faranno.
Allo stesso modo però è anche lecito nutrire la speranza che la nave vada in porto.
Non ne va solo del loro futuro politico. Ne va anche dell'avvenire di tutti noi. Compresi quei miei coetanei che non leggono nè il mio blog nè il Supplemento di Repubblica(*) perchè non ne capiscono l'utilità.


(*) Espressione per definire il "Corriere della Sera" coniata da Sandro Bondi.
P.S. L'unica battuta felice in tanti anni da coordinatore nazionale di FI!!!

mercoledì 2 gennaio 2008

Tagli col passato

E' solo un caso, ma oggi - forse per la prima volta - ho dato retta al mio oroscopo. Gli Ariete per il 2008 dovevano tagliare col passato. E io l'ho fatto.
Non certo per fiducia nei vari Branko e Paolo Fox.
Mi sembrava giusto così ormai.
Come dice Max Pezzali:
Come dicon tutti il tempo è
l'unica cura possibile...

martedì 1 gennaio 2008

Un nuovo anno e un nuovo arrivo

La notizia non è l'arrivo del 2008. Anzi, per fortuna è arrivato perchè era più snervante l'attesa di quanto fosse ineluttabile l'evento.
La notizia è che abbiamo un nuovo elettore. E' nato Matteo, figlio del mio amico Marco Bertozzi. A lui e ad Anna le mie felicitazioni. Al piccolo Matteo gli auguri di un futuro radioso e se possibile privo di questo clima da campagna elettorale permanente.